martedì 26 febbraio 2008

Quando ci trasformiamo nell'oggeto della nostra invettiva

Non ho idea di cosa cazzo abbia in mente Grillo. Dalle iniziative come "parlamento pulito" e "wi-max" fino a un po' di tempo fa sposavo le sue cause e credevo che era giusto che qualcuno come lui si facesse interprete del comune malessere nei confronti della politica. Ora mi sembra che il suo criticare, che prima trovavo lucido e ben indirizzato, stia rivelandosi un gratuito vaffanculo a tutti e tutto, senza distinzioni. Intanto non ha chiesto personalmente scusa a Napoli (e non è il solo), visto che ha osteggiato fortemente la costruzione di termovalorizzatori. E poi sembra critichi solo la sinistra, il Pd. Lo psiconano-Berlusconi si è ridotto ad utilizzarlo per eventuali parallelismi con topo gigio-Veltroni e per evidenziare cosa gli accomuna (per di più la sua affermazione secondo cui Veltroni sia per le larghe intese è falsa). Mi pare che pur di rimanere fedele a se stesso e non ammettere di aver commesso degli errori, Grillo sia disposto a scadere nella demagogia e nel populismo più becero. Forse si è ormai fatto paladino di uno strato sociale No-voto ed è costretto a incarnare i loro valori, come lo sputare addosso a tutti. Ormai anche lui è un politico (2.0) e quindi come i politici è costretto a fare qualche cazzata. Al di là si questo lo salvo, diciamo che il 70% di quello che ha fatto e sta facendo è giusto.

lunedì 25 febbraio 2008

E' lecito sognare

Spesso sento dire che Obama non abbia una effettiva concretezza. Che è tutto fumo e niente arrosto. Hilary è più preparata, ha più esperienza. Premetto che sono un grande ignorante in politica internazionale, e forse è vero quello che dicono sulla Clinton. Io però sono un grande ammiratore di Obama non per la tanto osannata concretezza, ma per la sua concezione di "fare politica". Potrà avere tutti i difetti del mondo, ma una qualità, rarissima in politica, ce l'ha: commuove. Quando ho visto per la prima volta il video di "Yes, we can" mi è scappata la lacrimuccia. Credevo che non avrei mai pianto per un discorso politico, ma mi sono dovuto ricredere. Il sentimento era ormai uscito dalla "cosa pubblica" da tempo, ma Obama lo ha rispolverato, e con conseguenze considerevoli. La mia stima per lui è puramente irrazionale, non calcolata e impulsiva. Quando lo sento parlare mi viene da pensare che con lui finiranno le guerre, la povertà, che tutto diventerà più roseo. Certo che sogno ad occhi aperti, ma è questo che mancava nella politica, il sognare.

domenica 17 febbraio 2008

Bravo Umberto!

Da un po' di tempo sono abbonato al podcast di radio feltrinelli. La rubrica "la casa di psiche" di Umberto Galimberti è la mia preferita. Lo stesso Galimberti la definisce come "un ragionare sui problemi di oggi con gli strumenti della filosofia". L'ultimo intervento è sull'aborto, visto che c'è ancora qualcuno che attacca la 194. Penso che qui Galimberti dia il meglio di sé e riesca, come è raro nei filosofi, a essere chiaro e coinciso in un discorso breve ma intenso. Partendo dal corpo della donna tocca importanti argomenti quali laicità, senso della politica, morale. Senza dubbio uno dei maggiori intellettuali italiani.

mercoledì 13 febbraio 2008

Cambi di personalità a Ballarò

Mi sono veramente divertito ieri sera, guardando Ballarò. Più che per quello che dicevano Bertinotti e Tremonti era imbarazzante il "come" lo facevano. Inizialmente avevano tutti dei toni pacati, anche Giulietto, che di solito è una vipera, parlava con un tono che neanche il Ruini dei nostri giorni. Chiaramente il tutto è durato pochi minuti, dopo i quali Tremonti è tornato in se stesso (e il tono quello del bambino di tre anni a cui hanno rubato il panino con la nutella) e Bertinotti ha gridato all'imminente morte del capitalismo.



ps: c'è chi ancora vive nel 1848

domenica 10 febbraio 2008

Si può fare

Dopo il discorso di Veltroni di stamattina tutto il mio scetticismo è scomparso. Forse è la sua capacità di incantare le persone con le parole, ma ho sentito un grande vento di speranza. La campagna elettorale è appena cominciata, e si prospetta durissima: Berlusconi (nome più adatto per la cdl) ha un buon vantaggio, dicono i sondaggi. Ricordo però che anche Prodi, durante la scorsa campagna elettorale, aveva molti punti di vantaggio, avrebbe stravinto se non fosse stato per il goal di mano di Silvio (ICI) e le dichiarazioni lasciate dal professore nei giorni a seguire. In questa campagna siamo noi a partire in svantaggio, ma dalla nostra parte abbiamo un leader carismatico, un gruppo giovane e con tanta voglia di fare, un programma fresco e nuovo... possiamo ancora farcela! Dobbiamo tutti muoverci affinchè l'Italia cambi.

venerdì 8 febbraio 2008

Change: We can belive in(?)

Nuova campagna elettorale per l'Italia. Il Pd da solo contro tutta la Cdl schierata. Con nostalgia osservo l'America, dove la più grande "disgrazia" sarebbe una DONNA democratica al governo. Qui in Italia risiamo di punto a capo: Silvio contro uno dei leader della sinistra (anche se Veltroni e il suo partito rappresentano qualcosa di nuovo, la sua faccia non lo è ). Non sopporto l'idea di rivedere al governo LUI(probabilmente sarà così):


sabato 2 febbraio 2008

Quando l'interesse diventa snobismo

Ieri sera mio padre stava guardano la televisione, dovevamo cenare e allora gli ho chiesto di spengere la tv. Lui malvolentieri lo ha fatto e ha aggiunto “come sei snob!”. Mi sono stancato di essere additato come snob non appena mi allontani dal comune stereotipo del diciassettenne italiano. Se non sei un teledipendente ottuso che legge solo la gazzatta e dipiù tv e gioca a calcio dalla mattina alla sera, allora sei un’intellettuale snob del cazzo. Appena parli di temi un po’ più “alti” rispetto al tempo o all’ultima partita di champions allora sei uno che vuole fare il ganzo, uno che si sente superiore. Io credo che come sia giusto che si parli del tempo e del calcio, sia doveroso e lecito parlare di letteratura e filosofia. Ci si lamenta spesso che i giovani italiani non hanno più valori o interessi, quando quelli che ne hanno vengono denigrati e additati come narcisi elitari che se la tirano.


venerdì 1 febbraio 2008

Hello world

Visto che nella società tecnocratica in cui vivo non è possibile essere ascoltati senza avere un blog in cui esprimere le proprie impressioni-che-tanto-nessuno-leggerà-mai, ho deciso di dar voce (virtuale) ai miei pensieri. Non prometto di aggiornare frequentemente il blog ne di renderlo interessante. Diciamo che questo è un esperimento...