lunedì 29 giugno 2009

De profundis

Sono secoli che non mi faccio sentire. Dovete sapere che qualche potere forte mi relega in aule afose a fare queste cose:

mercoledì 10 giugno 2009

Tagliate la testa al re

Io le analisi sul voto non le faccio e non le leggo. Primo perchè mi annoiano. Secondo perchè ognuno ha il suo modo di intendere i risultati e io non ho strumenti per capire quale sia il più corretto.
Mi limito a constatare.
La cosa più interessante che è emersa è la marea di voti che ha preso Debora Serracchiani: 144.558. Sono 44 mila in più del secondo classificato nel Pd, Vittorio Prodi. Per non citare lo scarto di oltre 60 mila preferenze con il capolista Berlinguer.
Allora si può dire quello che si vuole sulla Serracchiani: che è impreparata, una venduta, una mezzasega et cetera. Però il candidato "nuovo" (o inattuale, come direbbe Francesco) era lei e lei ha preso più voti di tutti.
Io, come ho già detto non faccio riflessioni. Le riflessioni dovrebbe farle il Pd, che dopo aver preso una tronata colossale a europee, provinciali e comunali (dopo i ballottaggi sarà ancora peggio ), dovrebbe ripartire dal buono che ha fatto e ottenuto e che è rappresentato solo ed esclusivamente da lei: Debora Serracchiani, intesa come simbolo di rinnovamento e azzeramento della classe dirigente, non come persona o politico.

martedì 9 giugno 2009

Schematismo cretino


Oggi hanno proiettato in aula magna un filmato realizzato dai tra ragazzi del nostro istituto che sono andati con il treno della memoria ad Auschwitz.
Era ben fatto, con belle musiche e commenti strappalacrime. Una cosa ordinaria, ma, ripeto, ben fatta. Mentre tornavamo in classe mi è giunto all'orecchio il commento:
"Alla fine potevano anche metterci la scritta Vota Pd".
Non ho capito chi lo abbia detto, e poco mi interessa.
Vorrei invece dire che questa tendenza a partitizzare tutto, a vedere la dicotomia destra-sinistra, pd-pdl in ogni angolo della natura, mi sta un pochino sulle palle. Mi ricorda lo slogan sessantottino "Il personale è politica" quando per politica si intendeva, invece, ideologia politica e appartenenza politica. E' un modo un po' cretino di schematizzare le cose per appioppare a tutto l'etichetta 'destra' o 'sinistra' e in base alla propria fede distinguere buoni e cattivi. Poi ci si fa spesso alfieri dell'antipoltica e dell'antipartitocrazia, quando invece la presenza dei partiti nella mentalità e nel modo di riflettere è radicata profondamente.
E' vero che su tematiche come l'olocausto c'è un tartassamento da parte degli insegnanti che vogliono per forza farti impietosire, proprio fino a che non hai i lucciconi, e che invece ha l'effetto di rendere insensibili al fatto. Non dico che è sbagliato parlarne, ma bisognerebbe trovare metodi più efficaci.
E' vero anche che la tendenza sinistroide della maggior pate dei corpi deocenti contribuisce in parte a generare orde di fascistelli.
Ma dire che difendere l'olocausto è una "cosa da Pd", mi pare esagerato.

lunedì 8 giugno 2009

Poll

Vincon le elezioni europee: Lega Nord, Italia dei Valori e La Repubblica

Perdono le elezioni Europee: Popolo delle libertà, Partito Democratico e Il Giornale

giovedì 4 giugno 2009

Io sto con lui

Io sono heideggeriano convinto, credo nell’evento, nell’incontro. La mia ontologia è lontana chilometri dallo schematismo trascendetale di rifondazione comunista.

mercoledì 3 giugno 2009

Atto unico di molteplici insegnamenti


Atto I

Scena I


11:55. Liceo scientifico. Il professore di Scienze della terra è appena entrato in classe con fare scocciato e si è seduto alla cattedra. Un alunno, provato dalle altre quattro ore di lezione, decide di prendere tempo cercando di discutere di politica con il professore. Appena il professore apre il registro il ragazzo lo incalza con una domanda.
ALUNNO: Professore allora chi vota a queste europee?
PROFESSORE (Scocciato e sbrigativo): A me non interessano. Darò un voto di protesta agli estremisti, come sempre.
ALUNNO: Perchè, in passato che voti di protesta ha dato?
PROFESSORE: Bah, ho votato per tanti, anche per Pannella.
ALUNNO: Accidenti, e questa volta chi sarà il fortunato? Ferrero?
PROFESORE (stizzito): Per carità: Io ero in piazza quando i carri armati arrivarono a Praga, lo sai?! E loro che dicono: eh... si... gli operai... la lotta di classe...Ma stiamo scherzando? Aho!
ALUNNO: Allora chi? Vendola?
PROFESSORE: Ci sono gli estremisti anche dall'altra parte.
ALUNNO (preoccupato): Vuole votare Forza Nuova?
PROFESSORE: Mah... Forza Nouova non so che storia ha, da dove viene...
ALUNNO: Quindi?
PROFESSORE: Beh, ci sarebbe la destra sociale.
ALUNNO: Dice la Mussolini?
PROFESSORE: No... la Destra sociale! Quella che viene dall'M.s.i.. Tu lo saprai: come nella sinistra si è arrivati dal P.c.i. ai partiti estremisti minoritari di oggi, nella destra si è giunti fino alla destra sociale, che dovrebbereo essere quelli che si sono staccati da Fini dopo che quello ha rinnegato il fascismo.
ALUNNO (perplesso): Ah... Ok. Allora Pannella non lo vota?
PROFESSORE: Io lo seguivo quando diceva "la partitocrazia... e quello non va bene... poi nemmeno quest'altro". Poi ha detto di aver fatto abortire la compagna coscientemente. Hai captio? c-o-s-c-i-e-n-t-e-m-e-n-t-e! Te lo sai che io sono per la vita, SEMPRE. Quello ha fatto ammazzare una persona per cosa? Non poteva mantenerla con tutti i miliardi che prende? Aho! Ma scherziamo davvero?!
ALUNNO: Beh, è libero di scegliere...
PROFESSORE: Libero di cosa? Ma che legge idiota è? Se ci sono solo medici obiettori in ospedale li costringi ad ammazzare. Dove è la libertà?
ALUNNO: La legge dice che...
PROFESSORE (agitato): Ma lascia perde, io sono per la vita, ti basti questo.
ALUNNO: Ok ok. Non si arrabbi.
PROFESSORE: Ma poi che paese è questo qui: quello prende dieci miliardi, quello ruba, quell'altro si fa le leggi per se, quell'altro ancora vuole far entrare i clandestini.
ALUNNO: Lei lo sa, l'Italia è un paese un po' così...
PROFESSORE: Ma aho! Ora perchè hanno respinto due barche fanno tutto questo casino: e poverini, ma facciamoli venire da noi... Stiamo scherzando?! Se muori di fame ci muori a casa tua.
ALUNNO: Alcuni magari erano prfughi di guerra, e quindi...
PROFESSORE: Ora sono tutti profughi?! Si guarda quali sono i profughi e gli altri si mandano via
ALUNNO: Ma se si respinge le barche così a caso...
PROFESSORE: Ma lo sai che tra vent'anni quelli ci invadono tutti? Arrivano milioni e milioni, poi lo sai quelli sono strani, fanno diciotto figlioli a testa, che vengno tutti a rubare e a tirare coltellate.
ALUNNO: Forse esagera un po'.
PROFESSORE: Ma cosa esagero. Ma te non lo sai che tra dieci anni è tutto una moschea qui intorno? Vengono qui e ti impongono le loro usanze. Non ci sarà più il prosciutto, il salame e nemmeno il latte, perchè poi arrivano gli indiani che pensano che anche la mucca è sacra. Noi Italiani siamo più civili lo sai e loro invece accoltellano di qua e di la: ci ammazzano a tutti. E poi noi si fa a fatica un figliolo, loro li fanno venti all'anno: diventreanno più di noi.
ALUNNO: Non capisco in base a cosa dice questo, cioè secondo lei...
PROFESSORE: Ma te lo dico io che è così, te non li conosci. Sono tutti dei fondamentalisti che ammazzano. Per forza, vengono dall'aAfghanistan, dall'Iraq.
ALUNNO: Mah, più che altro da i paesi del nordafrica come il Marocco.
PROFESSORE: Boni anche quelli! Oltre a essere degli integralisti non hanno neanche voglia di lavorare. Fanno i vucumprà. Se non si chiude le frontiere qui c'è la guerra civile.
ALUNNO: Se si guarda lla storia sono sempre stati gli immigrati ad assumere i costumi di chi li ospitava e dopo periodi di conflitto si sono sempre integrati.
PROFESSORE: Ma cosa dici? Lo vedi in America che ci sono tutti i quartieri dei neri, sudici e dove ti accoltellano? Ma di cosa parli?
ALUNNO: Appunto in America hanno eletto un presidente nero.
PROFESSORE: Ma non c'entra niente. Li si odiano. Te non lo sai, ma quando sono andato io là, c'era una mia parente che appena ha visto un nero entrare nel parco gli ha detto di andarsene.
ALUNNO: Perchè?
PROFESSORE: Perchè era nero, lei è razzista. Insomma questo si è tolto il cappello e se ne è andato camminando indietro. Se capitava da noi ti tirava una coltellata.
ALUNNO: Non capisco come questa cosa si relaziona al discorso di prima, dove vuole arrivare?
PROFESSORE (paonazzo): Ma te se vengono in cento milioni li fai entrare?!
ALUNNO: E' un po' fantasia questa.
PROFESSORE (inviperito): Allora metti che duecento mila napoletani - dico quelli delle periferie, i peggio- vengano qui in maremma. Li fai venire?!
ALUNNO: Ma che le devo rispondere?
PROFESSORE (iracondo): Anche i napoletani mica hanno voglia di lavorare. Arrivano qui, gli danno gli alloggi popolari, vanno ad abitare in trenta in un appartamento, portano la droga. Quelli di qui mica sono in quel modo: tutta gente seria che lavora. Poi ci sono anche quelli che rubano e ammazzano ma sono solo quelli che si drogano. Tanto per dirne una: ero a fare la dichiarazione dei redditi e davanti a me c'era una che voleva il sussidio. Quella allo sportello li fa qualche domanda e lei risponde vaga. Da come parla capisco che è del sud. Allora quando gli viene chiesto che lavoro fa il marito risponde: Nulla. Allora gli chiedono dove abita: da suo zio. Suo zio che fa? Nulla. E aveva anche il bambino in braccio, hai capito? Questi lavorano in nero!
ALUNNO: C'è anche chi il lavoro in nero lo offre, a quanto pare quelli di qui.
PROFESSORE: Eh no, non mi garbano questi ragionamenti. Ora ci vorrebero dei bei dieci anni di dittatura, quella buona, così si mette tutto a posto.
ALUNNO: Sigh...
PROFESSORE: No un Hitler, no un MUssolini: due di uno e due dell'altro ci vorrebbero
ALUNNO: Ma...
PROFESSORE: No stai zitto, non mi piacciono i tui sistemi.
ALUNNO: Ma se non ho detto niente.
PROFESSORE: Ma io ho capito che ragionamenti fai. Ora fammi spiegare la lezione di oggi via.

Fine