mercoledì 11 febbraio 2009

Ontologia della mia generazione

Su Facebook è pieno strapieno di gruppi stile "I nati negli anni '80" o novanta. Ovviamente ognuno di questi gruppi rivendica il proprio decennio come il più bello e denso di avvenimenti e ci sono foto e tutta una serie di nostalgici riferimenti a quel periodo. Stupefacente è come questo decennio viene rievocato. Se il gruppo fosse "I nati negli anni 30" o anche quaranta, seguirebbe un elenco di eventi storici, che sono stati costantemente il metro per misurare il procedere del tempo. Ma dopo che la storia è stata soppiantata dai fotoromanzi prima e da Happy Days poi, le vecchie categorie non bastano per la generazione postmoderna. Allora quali sono i punti di riferimento di un epoca, le coordinate che ci permettono di di distinguerla dalle altre, e che tutti quelli che sono vissuti in essa possono riconoscere istantaneamente? Ovviamente gli oggetti, sono loro i denominatori comuni di una generazione. Se infatti si va alle descrizioni di questi gruppi, si legge che chi è nato negli anni novanta appartiene alla generazione de "le carte dei Pokèmon, il Game Boy, le Lego, le Big Babol, lo Yo-yo" et cetera. Forte potere ricreativo lo hanno anche i cartoni animati di Bim Bum Bam e Solletico, o, in misura minore, eventi storici come l'undici settembre. Ma con gli oggetti è diverso. Se mi chiedessero la prima cosa che mi viene in mente della mia infanzia o preadolescenza risponderei sicuramente "I pupazzetti di Batman". E credo di sapere perchè non penso invece ad una canzone o un cartone animato. I miei bat-pupazzini non li guardavo soltanto, ma li maneggiavo, tiravo, rompevo, ovvero interagivo con loro. C'era un rapporto dialettico. C'era una certa fisicità. Mi ricordo come apparivano alla vista, ma anche al tatto, il rumore che producevano, e talvolta addirittura l'odore e il gusto. Sicuramente, essendo bombardati dalla pubblicità, siamo stati fortemente influenzati dai colori e dalle forme degli oggetti e la loro presenza nella nostra vita è sempre stata costante. Rievocando un oggetto scomparso - come le manine appiccicose della patatina San Carlo - si riporta alla mente anche il periodo in cui questo oggetto veniva pubblicizzato e da noi comprato, utilizzato, manipolato e quindi viussuto.



p.s.: Il video è fatto male, ma può rendere l'idea di ciò che ho detto.