domenica 12 aprile 2009

Bigotti

Ieri mi è capitato di leggere sul giornale una cosa che non sapevo di pensare anche io. Si parlava dello sciopero della Cgil e delle dichiarzioni di Epifani e si diceva che quando si spara cifre a caso bisogna farlo con aria sicura e sfrontata e non con un atteggiamento fantozziano, con i diti intrecciati. Altro problemone di quel magma indistinto catalogato come Sinistra, il mentire. Che poi questa storia della superiorità morale della sinistra è una paraculata, uno specchietto per le allodole. Nella sostanza la politica è una sfera completamente separata da quella dell'etica e per qualsiasi partito l'attività principale rimane il districamento in una pozza di merda e sangue. Non mi sembra il caso di rileggere Machiavelli visto che se lo è inventato proprio Gramscione nostro. E' una questione di volontà. L'arte della menzongna non vuole essere assimilata dalla rive gauche per qualche rigurgito di idealismo etico, mentre sull'altra sponda si assiste a capolavori di propagandismo secondo il semplice assioma hitleriano del "ripetere tre volte una bugia perchè diventi verità". Se poi il solo momento in cui si conserva una dose di sincerità e moralismo è la dichiarazione davanti al tipetto dell'Ansa allora si che è una bella ipocrisia. Nelle realtà comunali, provinciali, regionali e nazionali si asiste a sciacallaggi e genocidi politici che con la moralità non hanno niente a che fare. Se veramente qualche organizzazzione sindacale o partito, che magari vuole essere rappresentante di tutti i mancini d'Italia, vuole vivere secondo vita etica, cominci a dichiarare le cazzate ai giornali e a sparare cifre astronomiche sulle manifestazioni, con convinzione e sicurezza berlusconiane, e al contempo darsi l'imperativo categorico del bene etico nelle dinamiche interne e nell'esercizio amministrativo.

11 commenti:

scrooge ha detto...

grande Carlo!

Zenone ha detto...

chi è carlo? io sono zenone di elea

Mirino ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Mirino ha detto...

Se l'alterazione politica è parte essenziale della democrazia, ci sono momenti in cui questa sembra meno evidente. Si direbbe che quando ci sia una mancanza seriosa di ragione d'essere (come durante una crisi finanziale, ad esempio) o una mancanza di idee, si use sistematicamente, e forse senza riflessione dunque istintivamente, la carte morale contro l'opposizione- più spesso e come il caso attuale, la destra. È sempre la stessa storia in tutti i paesi democratici.
Questo è ancora più facile riguardo a Berlusconi perché lui non nasconde mai nulla.

In generale, quando ci si abbassa per usare 'la moralità' in luogo della politica, è quando non si ha alcun argomento politico. Per definizione quindi, nel caso italiano, potrebbe essere interpretato come un elogio alla politica di Berlusconi..

Zenone ha detto...

Io direi che l'alterazione dei livelli di moralità relativa ai partiti è parte essenziale della propaganda politica. "L'alterazione della politica è parte della democrazia" sinceramente non la condivido e non la capisco.
Usare la carta del moralismo storico contro Berlusconi è moralmente, appunto, discutibile ma politicamente inattaccabile.
E' una scelta perfettamente lecita in terreno politico soprattutto se può portare al fine che ci si prepone (raccogliere voti). Abbiamo già detto che i discorsi relativi all'etica non rientrano nella sfera che analizziamo.
Il moralismo non è un argomento politico, ma uno strumento di propaganda politica. In quanto tale è migliore o peggiore di altri nella misura in cui porta consenso.
Infine la capacità e la bravura "politica" - conseguentemente la lode - di un primo ministro non sono direttamente proporzionali alla sua carenza di moralità o all'utilizzo che la sua parte avversa ne fa. Non si può parlare di elogio della politica di Berlusconi in quanto si confondono piani diversi (temi politici e propaganda politica).

Credo di aver risposto a tutto.

Fammi Sapere.

Zenone

Mirino ha detto...

Al mio avviso la democrazia non si sarebbe più senza ciò che sia parte essenziale, l'alternanza- ovviamente l'opportunità di cambiare il governo e la tendenza politica per elezione pubblica.
Storicamente la destra stereotipo che favorisce il padronato, il che in principio (fuori tali crisi) può creare la ricchezza. Occorre allora la sinistra per spendere una parte di questa ricchezza per compensare anche i lavoratori che hanno dopo tutto anche contribuito a crearla.
Ma durante una crisi economica seria, quest'alternanza non può funzionare efficacemente. La sinistra allora perde un po' la sua ragione di essere, soprattutto quando non è in grado di contribuire ad aiutare un paese a superare la crisi. Non gli resta quindi che l'arma della propaganda, quella 'morale', o di 'cuore'.
Come la propaganda rischia di essere una presentazione falsa di ciò che si vuole fare credere o fare vedere, soprattutto oggi con l'uso del Web, abusarla vuole anche e spesso dire screditarsi.

Meglio criticare un capo di stato per la sua politica in luogo del suo comportamento 'morale' che è comunque privato, qualsiasi cosa si vuole trovarci. Non ci sono alcune concessioni in questo riguardo, tranne quelle giustificate se mai un capo di stato trasgredisce la legge, o mente. Questo ovviamente non è mai ammissibile.
Ma violare la vita privata è politicamente ingiustificabile qualunque siano le circostanze.

Forse sono ingenuo, (il segreto della gioventù eterna..) e semplice ma preferisco comunque vedere la questione in questa maniera.

Buonasera Zenone

Zenone ha detto...

Caro Mirino,
Io non vorrei cadere in una discussione sull'attuale campagna elettorale in quanto è un argomento che mi interessa poco e di cui sono sazio. Avrei preferito rimanere sul piano teoretico, ma visto che premi su alcuni punti ti dirò cosa ne penso.
Condivido pienamente la tua riflessione sull'alternanza (anche se nel tuo intervento precedente parlavi di "alterazione", che è un'altra cosa).
Quando dai le definizioni delle politiche economiche stereotipate di destra e sinistra, vai ad applicare quello che è appunto uno "stereotipo" alla realtà e a me questo pare un paradosso. Destra e sinistra sono concetti evanescenti oramai e non credo che intenderli in ottica marxista di lotta di classe (padroni vs. redistribuzione è una contrapposizione dialettica che descriveva per primo Marx) sia corretto. Ma se anche fosse come dici tu, non capisco le motivazioni della perdità di ragion d'essere della sinistra (ripeto che il concetto di sinistra è opaco, figuriamoci la sua ragion d'essere) e i motivi per cui non possa aiutare un paese a superare la crisi.
Per il discorso sulla propaganda "di cuore" ti rimando a quello che ho già scritto nel post: inutile considerare con canoni etici la propaganda politica, se puoi vuoi dire che non è una ottima strategia che funziuona ti do ragione ma ti dirò anche che il moralismo storico non è stato utilizzato ma al massimo sottointeso involontariamente.
Non mi pare che la morale sia l'unica tematica affrontata dalla "sinistra", anzi a me sembra l'unica assente se si escludono timide allussioni. Molta stampa vicina a B. accusa di moralismo, ma credo lo faccia perchè ha paura delle inevitabili ritorsioni che la vicenda privata del Cav. (senza essere strumentalizzata) avrà sulla sua forza politica.
Se dici che è concessa la critica quando il capo di stato mente allora di bugie ne ha dette molte, contraddicendosi spesso.
La vita privata è stata violata dai giornalisti non dai politici dell'opposizione, che nelle varie triubune elettorali degli ultimi giorni hanno voluto tacere sull'argomento se interrogati.
Non sei assolutamente ingenuo, ma una persona che critica e fa delle domande ed è bello e legittimo che tu la possa vedere nella tua maniera e io nella mia: infatti a tutti e dua piace l'alternanza e quindi la diversità.

A presto

Mirino ha detto...

Caro Zenone,

Credo che il fenomeno dell'alternanza sia parte di quello della polarità della nature umano. Ciò che forse spiegherebbe perché da quando la democrazia è stata stabilita, c'era sempre in tutti i paesi democratici e qualunque siano i nomi dei partiti, i due lati principali, la destra e la sinistra.

Come sai tu, la storia è piena di paradossi. Negli Stati Uniti ad esempio, la 'destra' consiste dei repubblicani, mentre la sinistra consiste dei 'democrati'. Ma i 'democrati', spesso per il più i sudisti, erano, come sai, molto più conservatori che i repubblicani, e per causa.

Altri paradossi storici, l'aiuta attivo di Luigi XVI di Francia (con Lafayette) agli Stati Uniti per strappare la loro indipendenza dalla Gran-Bretagna sotto Giorgio III. Ecco quindi un re (così di 'destra') che goda sempre ancora del suo quasi assolutismo (il che non esisteva più allora in Inghilterra) che stava incoraggiando attivamente la rivoluzione americana (repubblicani, così in principio di 'sinistra') prima di cadere vittime alla rivoluzione francese istigata dai 'sans culottes' (la 'sinistra').

La storia ci insegna quindi che non è sempre questione di 'tendenza politica' ma sempre di 'interessi politici'.

Sono anche persuaso che non è prima la politica che conta in ogni casi. Ciò che importa è la personalità e le qualità di chi gestisce il suo paese. La storia lo ci mostra chiaramente a quale punto questo è vero.
C'erano altrettanti capi di Stato della 'sinistra' eccezionalmente buoni, che di 'destra' nella storia della democrazia. Anche l'inverso è altrettanto vero..

Oggi ciò che mi pare più evidente che mai, è che le esigenze economiche internazionale ed i problemi di sicurezza internazionale ci obbligano de vedere le cose altrimenti. Non c'è più quindi un modo di 'sinistra' o di 'destra' per gestire un paese. Non c'è che il migliore modo possibile di farlo.

Buon week-end.

Zenone ha detto...

Non posso che concordare pienamente sulle tue riflessioni, soprattutto su :
"Non c'è più quindi un modo di 'sinistra' o di 'destra' per gestire un paese. Non c'è che il migliore modo possibile di farlo."
Anche io intendevo la stessa cosa quando parlavo dell'evanescenza di queste categorie che vengono utilizzate nel dibattito sulla politica.
Però noto una certa discontinuità (forse contraddizione) tra ciò che sostenevi precedentemente e e le tue ultime posizioni.
Nonostante tutto mi piace pensare che la tua visione del problema sia l'ultima che mi hai illustrato.

Buon fine settimana

Mirino ha detto...

Forse ci sono contraddizione (i paradossi 'sensati' mi piacciono, il che è un altro paradosso..). Come dire, per esempio- 'sono l'uomo più modeste nel mondo intero'..

Benché in realtà non ci sia che il migliore modo possibile per gestire un paese, ritengo che l'essere umano abbia sempre bisogno dell'alternanza' e che questa polarità è anche parte essenziale di 'lui' in molti aspetti naturali, mentali e fisici. L'alternanza politica è come una bilancia psicologica che si modifica continuamente in funzione delle situazioni reali.

Ma queste realtà ci rivelano che il bisogno di alternanza è spesso 'mitico'. Quando, ad esempio, si confronta Obama con Bush, si ha l'impressione che un vero cambiamento abbia avuto luogo. L'alternanza politica ha dunque ben funzionato. Ma nel discorso di Obama al Cairo, Obama ha in realtà dichiarato precisamente la stessa cosa di Bush, ma il suo discorso era imbellito di citazioni coraniche e qualche elogio per far piace agli arabi. Non si tratta essenzialmente allora che un cambiamento di stile. Un miraggio che ci sembra essere un vero cambiamento e ci dà nuova speranza per affrontare la sfida del futuro mutante e difficile.

Ma come siamo d'accordo in questo proposito, non c'è che un modo per gestire un paese ed affrontare le difficoltà, il migliore modo possibile. Forse il resto dunque non è più che la psicologica inclusa una buona dose dell'auto suggestione...

Buon domenica

Mirino ha detto...

Se mai questa teoria di polarità ti interessa Zenone, avevo scritto qualcosa semplice sul soggetto l'anno scorso:

http://mirino-viewfinder.blogspot.com/2008/07/polarity.html

Buonasera