lunedì 27 aprile 2009

Ciuf ciuf

Il mio rapporto con il Partito Democratico è fatto di molti bassi e pochi alti. Credo che ci sia ancora molto da fare per definirne la struttura e instaurare una vera alternativa al sistema di potere ancora conteso dalla nomenklatura di margherita e ds (soprattutto questi ultimi). Manca la volontà di creare una linea politica di sintesi, netta, che dia direttive del partito in materia di riforme economiche e sociali. Manca ancora il superamento di vecchi ideologismi. Permane invece la casta, il delirante centralismo romano, la gerontocrazia.
C'è da dire però che l'area della formazione è uno degli ambiti meglio curati del Pd. Lo si è visto nelle esperienze di Cortona e Amalfi, ma sopratutto nell'ultima iniziativa di "Un treno per l'Europa" a cui ho partecipato.
Quattro giorni su un treno che ha toccato le città di Parigi, Berlino, Praga e Venezia, all'interno del quale si sono svolti diversi corsi sull'Europa. Io ho partecipato a quello di "Geopolitica europea", tenuto da Fabrizio Maronta, redattore della rivista Limes e assistene a Roma Tre. Ci sono state anche conferenze nelle quattro città, i cui relatori erano personaggi del calibro di Ingo Schulze, Jacques Delors, Michel Rochard e Arnost Lustig.
La cosa principale che ho capito è che l'Europa non ha una coesione politica perchè i suoi padri fondatori credevano che quest'ultima scaturisse per gemmazzione dall'aspetto economico. Facciamo l'europa economica, e faremo l'europa politica. Questa "arroganza intellettuale" era figlia di un europeismo ideologico secondo cui uno dei fini della storia fosse l'europa unita, conseguenza necessaria di un'emancipazione di egoismi e nazionalismi. Non solo è mancata la capacità di realizzazione, ma anche l'elaborazione teorica di un europa geopolitica (unitaria? federale? cofederale?).
Al di là di tutte le conferenze e corsi l'aspetto più formativo di questa iniziativa è stato l'incontro. Su 400 ragazzi ho avuto occasione di conoscere molte persone che lavorano nell'organzzazione giovanile, consiglieri comunali in erba e anche stretti collaboratori dei dirigenti.
L'impressione generale è quella di un cospicuo gruppo di giovani molto preparati, che pensano liberamente e intelligentemente, che hanno grandi idee e molte proposte, carichi di energie e forze da spendere. Condividono critiche costruttive al partito e ognuno rivendica le istanze del proprio luogo.
Non mancano certo i famosi "giovani vecchi", ragazzi nati dopo il crollo di Berlino che vaneggiano un monolateralismo da P.c.i. e sostengono candidature al congreso di vecchissimi della politica. C'erano anche persone di pochezza intellettuale, già inquadrate in logiche partitiche; quella che definiremmo la nuova casta, i rampolli dei potenti.
Non vi so dire in quale percentuale i bravi e i cattivi fossero presenti, ma io rimango ottimista.
Ricordi più belli: il cappottamento del taxi a un metro di distanza, la notte sulla metro di Berlino, le verbosissime nottate in treno a discutere sul conflitto arabo-israeliano, la birra di Praga.
La cosa più brutta è stata tornare nel mio mondo provinciale, e nella mia scuola. Ma resisterò.
Ore di sonno perdute: 54

1 commento:

scrooge ha detto...

speriamo che vincano i bravi. Io mi impegnerò per questo.