lunedì 6 luglio 2009

Controproducenti

Oggi sono andato a vedre l'orale di un mio amico che fa il classico. Era preparatissimo e non ha avuto alcuna esitazione rispondendo a tutte le domande. Questo lo dico perchè lui è sempre preparato ma in realtà l'esame l'ho seguito poco. Mi sono invece concentrato sul presidente di commissione, un tipetto milanese insegnante di storia dell'arte. Camicetta bianca sbottonata al punto giusto, infilata nei pantaloni rossi e attillati, capelli abbastanza lunghi, castani e scompigliati. Parlantina sciolta, tono altezzoso e poca logica nei ragionamenti. Esteticamente non dice niente ma sono state rivelatrici alcune battutine con cui ha interrotto il mio amico durante l'esame.

- Questa frase "se sento parlare di cultura prendo la pistola" è di un nazista. Oggi la pronuncerebbe Borghezio

- Nerone diede la colpa ai cristiani perchè non c'erano ancora i comunisti

- Magari Alfano avesse l'intelligenza di Tacito

Queste tre affermazioni mi hanno permesso di inquadrare perfettamente il soggetto: mancato intelletuale sinistroide, presuntuoso e monomaniacale nella sua riflessione politica e culturale. Il classico tipo che la domenica legge l'editoriale di Scalfari e il lunedì va a scuola sentendosi un vate che ha il compito di indirizzare le coscieneze dei suoi allievi nella direzione più congeniale a una società (per lui) perfetta. E' il tipo di insegnante che 3/4 degli studenti si ritrova e che con la sua retorica antiberlusconiana fa vincere a Berlusconi le elezioni da 15 anni. Perchè? Perchè i giovani si sa sono intolleranti alle autorità. La più soffocante e oppressiva di queste è la scuola che impone nel momento della vita in cui siamo più indisposti all'imposizione. Chi impone sono questi insegnannti convinti assertori di materialismo storico e dialettico. Chi è d'accordo per ragioni di contesto familiare gode, gli altri (chi per contesto familiare non è d'accordo ma anche chi magari non ha opinioni definitive sul mondo) si arrabiano perchè a loro viene imposta Una realtà in cui sono etichettati buoni e cattivi. La maggior parte degli studenti ingoia i dettami ma poi sfoga la sua rabbia nella cabina elettorale, dove può compiutamente vendicarsi dando autorità a ciò che per lui rappresnta l'antitesi delle autorità adolescenziali. Per il prof in pantaloni rossi e tutti quelli come lui un bell'applauso!

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Sì, sono d'accordo. Anche perché il prof di sinistra, in genere, non ha argomenti se non quelli di trenta anni fa. E con quelli non convince nessuno.

Zenone ha detto...

E manca anche l'acuteza di qualche argomantazione di trent'anni fa (vedi foto)

Anonimo ha detto...

beh dalla seconda "battutina" nn direi proprio sia sinistrorso, semmai dalle tre si evince che il tipo ha le idee un po' confuse, o tifa i partiti come si fanno per le squadre di calcio.

Simo

Zenone ha detto...

si Simone, hai ragione. Possiamo dire che è un coglione travestito da intellettuale se vogliamo essere un po' più peasanti ( e sinceri).
Anche se c'è di peggio (vedi scienze della terra).