venerdì 24 luglio 2009

Rousseau was right!

Eccoci ad un nuovo capitolo della serie "bada te quanti punti di contatto ci sono tra le moderne teorie scientifiche e le seghe mentali che qualche filosofo si è fatto un paio di secoli fa".
E' stata scoperta una fossa comune in Sudan contenente 24 scheletri con segni di accetta e crani schiacciati. Risale a circa 12-14 mila anni fa, mentre le tracce di coltivazione dei campi arrivano al massimo a diecimila anni, ed è probabilmente la più antica prova di un conflitto tra gruppi umani. L'antropologo Braian Ferguson afferma che prorpio lo sviluppo dell'agricoltura ha prodotto il moltiplicarsi delle guerre. Con un forte interesse per la terra, i depositi di cibo, gli oggetti preziosi acquisiti con il commercio, i gruppi non potevano più evitare i conflitti spostandosi, come fanno i popoli nomadi. Pare infatti che le 74 culture pacifiche che non hanno mai fatto una guerra sono in prevalenza quelle dei popoli nomadi di cacciatori-raccoglitori. Sembra quindi che il conflitto non sia una caratteristica insita nella natura umana, ma una conseguenza dello stile di vita adottato.
Il francesissimo Jean-Jacques Rousseau, nel "Discorso sull'origine e i fondamenti dell'ineguaglianza tra gli uomini" del 1755, sostiene che le guerre nascono insieme alla società che a sua volta si fonda sulla proprietà privata. Quest'ultima nasce con l'invenzione della metallurgia e dell'agricoltura, le quali si alimentano a vicenda: il metallo permette un'agricoltura più produttiva e maggior cibo permette a più persone di lavorare al metallo. Nasce così l'interdipendenza e dall'agricoltura segue la divisione delle terre. A questo punto subentrano le differenze individuali, di capacità e ingegno, che permettono ad alcuni di produrre di più e ad altri di meno. Nascono quindi i poveri e i ricchi. Per tutelare il loro vantaggio i ricchi istituiscono il diritto, il cui compito è salvaguardare la proprietà e istituzionalizzare una diseguaglianza che non è insita nella natura dell'uomo ma si è sviluppata, come abbiamo visto, con la nascita dell'agricoltura. Partendo dall'eguglianza si è così arrivati al disordine e al diritto del più forte, cioè a uno stato di guerra permanente.
Rousseau diceva queste cose 254 anni prima delle teorie di Ferguson.

2 commenti:

granpa79 ha detto...

Il diritto soggettivo nasce dalle teorie giusnaturalistiche del XVII secolocon Ugo Grozio. Viene definito da Windscheid come il potere della volontà. In sostanza i giusnaturalisti affermavano che, indipendentemente dall'esistenza di una norma o di un ordine giuridico posto, esiste in natura una facoltà del soggetto a pretendere tutela di un proprio interesse. E' dunque facile pensare che l'avvento della proprietà privata in una data società abbia fatto nascere nell'uomo questo bisogno di tutela individuale e quindi il diritto soggettivo in senso moderno. Esistono tuttavia diritti soggettivi che esulano dalla proprietà privata, come quelli postulati dalla dichiarazione universale dei diritti dell'uomo del 1948. Vedi il diritto alla salute, a vivere in ambiente salubre, il diritto al gioco per i bambini, il diritto alle pari opportunità per le donne,il diritto alla vita etc...

Zenone ha detto...

Vero. Anche Locke mi pare avesse postulato diritti soggettivi diversi dalla proprietà privata, credo fossero diritto alla vita e alla libertà. Io non sono molto d'accordo nè con Roesseau nè con Ferguson. Che sia l'agricoltura a far nascere il diritto e poi la guerra è un po' troppo schematico. Però è bello vedere come si trovano d'accordo loro due a distanza di più di due secoli.