sabato 6 dicembre 2008

Kant (not Marx) was right!

Negli ultimi mesi, mentre le borse precipitavano di dieci punti al giorno, in molti hanno rivendicato il monito marxista del "denaro che non produce altro denaro" (anche Tremonti) e via via si è rivalutato il pensiero marxiano nel suo insieme, tanto che in Germania sono triplicate le vendite del Das Kapital. Si è detto insomma che durante la crisi si sono verificate le previsioni del buon vecchi Karl. A me sinceramente sono sembrate affermazioni ipocrite e stupide: è risaputo che le tesi di Marx erano (purtroppo?) scorrette e la storia stessa le ha confutate. Ma soprattutto mi sono indignato per come tutte queste persone, distraendosi nel consacrare Marx nell'olimpo dei pensatori, non si siano accorte che le tesi di un filosofo del '7oo si sono invece rilevate corrette. Scientificamente corrette.
Recentemente alcuni scienziati hanno scoperto che solo il 20 per cento delle fibre che arrivano alla corteccia visiva primaria del cervello proviene dalla retina, mentro il restante 80 % scende dalle regioni del cervello che governano funzioni come la memoria. Secondo Richard Gregory, un neuropsicologo, il 90% della nostra percezione visiva è costituito dalla memoria e meno del 10% dai segnali che arrivano dai nervi sensoriali. Per esempio se vediamo un albero nella radura , con la semplice trasmissione attraverso il nervo ottico della luce che entra nell'occhio, non saremmo in grado di ricostruire la tridimensionalità, la distanza o i dettagli della corteccia. E' la nostra mente che ripempe tutti questi vuoti.
Mentre leggevo di queste cose su Internazionale non ho potuto fare a meno di associare queste scoperte neuropsicologiche alla logica trascendentale di Kant. Con qualche giustapposizione si può affermare che quello che diceva il filosofo tedesco più di 200 anni fa è esattamente quello che queste nuove teorie affermano: la realtà sensibile è filtrata attraverso forme a priori comuni a tutti gli esseri umani. Wow!

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