lunedì 25 febbraio 2008

E' lecito sognare

Spesso sento dire che Obama non abbia una effettiva concretezza. Che è tutto fumo e niente arrosto. Hilary è più preparata, ha più esperienza. Premetto che sono un grande ignorante in politica internazionale, e forse è vero quello che dicono sulla Clinton. Io però sono un grande ammiratore di Obama non per la tanto osannata concretezza, ma per la sua concezione di "fare politica". Potrà avere tutti i difetti del mondo, ma una qualità, rarissima in politica, ce l'ha: commuove. Quando ho visto per la prima volta il video di "Yes, we can" mi è scappata la lacrimuccia. Credevo che non avrei mai pianto per un discorso politico, ma mi sono dovuto ricredere. Il sentimento era ormai uscito dalla "cosa pubblica" da tempo, ma Obama lo ha rispolverato, e con conseguenze considerevoli. La mia stima per lui è puramente irrazionale, non calcolata e impulsiva. Quando lo sento parlare mi viene da pensare che con lui finiranno le guerre, la povertà, che tutto diventerà più roseo. Certo che sogno ad occhi aperti, ma è questo che mancava nella politica, il sognare.

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