martedì 26 febbraio 2008

Quando ci trasformiamo nell'oggeto della nostra invettiva

Non ho idea di cosa cazzo abbia in mente Grillo. Dalle iniziative come "parlamento pulito" e "wi-max" fino a un po' di tempo fa sposavo le sue cause e credevo che era giusto che qualcuno come lui si facesse interprete del comune malessere nei confronti della politica. Ora mi sembra che il suo criticare, che prima trovavo lucido e ben indirizzato, stia rivelandosi un gratuito vaffanculo a tutti e tutto, senza distinzioni. Intanto non ha chiesto personalmente scusa a Napoli (e non è il solo), visto che ha osteggiato fortemente la costruzione di termovalorizzatori. E poi sembra critichi solo la sinistra, il Pd. Lo psiconano-Berlusconi si è ridotto ad utilizzarlo per eventuali parallelismi con topo gigio-Veltroni e per evidenziare cosa gli accomuna (per di più la sua affermazione secondo cui Veltroni sia per le larghe intese è falsa). Mi pare che pur di rimanere fedele a se stesso e non ammettere di aver commesso degli errori, Grillo sia disposto a scadere nella demagogia e nel populismo più becero. Forse si è ormai fatto paladino di uno strato sociale No-voto ed è costretto a incarnare i loro valori, come lo sputare addosso a tutti. Ormai anche lui è un politico (2.0) e quindi come i politici è costretto a fare qualche cazzata. Al di là si questo lo salvo, diciamo che il 70% di quello che ha fatto e sta facendo è giusto.

Nessun commento: